Il Servizio di Intelligence della Difesa danese (DDIS) ha pubblicamente attribuito una serie di attacchi informatici distruttivi e dirompenti a gruppi di hacker collegati alla Russia, valutando l’attività come parte di una più ampia strategia di “guerra ibrida”. L’agenzia ha dichiarato che uno degli episodi ha preso di mira un’azienda idrica danese nel 2024, causando manipolazione della pressione dell’acqua e rotta di tubature nell’area di Køge, mentre una seconda campagna ha coinvolto attacchi di negazione di servizio su larga scala contro siti web danesi in vista delle elezioni municipali e regionali della fine del 2025. La Danimarca ha descritto gli attacchi come pensati per creare insicurezza e minare il sostegno all’Ucraina.

 

 

Nel suo public announcement , la DDIS ha identificato i gruppi di hacker filorussi Z-Pentest e NoName057(16) come responsabili delle due campagne e ha affermato che entrambi hanno legami con lo Stato russo. I funzionari danesi hanno dichiarato che il tempismo degli attacchi, incluso l’uso di interruzioni durante il periodo elettorale, indicava l’intento di attirare l’attenzione pubblica e contribuire all’instabilità politica. Il ministero responsabile della resilienza e della preparazione ha dichiarato che gli episodi hanno messo in luce le debolezze nelle difese cibernetiche nazionali e ha sottolineato la necessità di misure protettive rafforzate.

Il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen ha condannato le operazioni definendole inaccettabili, mentre Torsten Schack Pedersen, ministro della resilienza e della preparazione, ha affermato che gli attacchi hanno dimostrato come forze ostili alla Danimarca possano interrompere i servizi essenziali. Le autorità danesi hanno anche segnalato l’intenzione di impegnarsi diplomaticamente convocando l’ambasciatore russo per il presunto coinvolgimento di Mosca.

La caratterizzazione di questi eventi dal DDIS riflette un crescente focus europeo sulle operazioni cibernetiche legate allo Stato che mirano alle infrastrutture e ai processi democratici. I funzionari danesi hanno affermato che la strategia di Mosca includeva ritorsioni contro i paesi che sostengono l’Ucraina e uno sforzo per sfruttare vulnerabilità tecniche e procedurali in sistemi critici, inclusi siti web municipali e servizi pubblici.

Gli episodi descritti fanno parte di un più ampio schema di presunte attività cibernetiche e ibride russe in Europa dal 2022, con diversi governi occidentali che hanno segnalato campagne simili di sabotaggio e interferenza. Nonostante le negazioni di responsabilità da parte di Mosca in altri casi, la valutazione danese evidenzia crescenti preoccupazioni riguardo alle minacce informatiche legate ai conflitti geopolitici e alla necessità di migliorare la resilienza nazionale e alleata.

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