L’Italia ha adottato nuove norme che impongono ai siti web che forniscono contenuti per adulti di verificare l’età degli utenti prima di concedere l’accesso. Le norme, approvate dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni AGCOM con delibera n. 96/25/CONS dell’8 aprile 2025, recepiscono l’articolo 13-bis del c.d. “Decreto Caivano” (Legge 13 novembre 2023, n. 159) e si applicano alle piattaforme per la condivisione di video e ai siti web pornografici.

 

 

In base ai nuovi requisiti, gli operatori di servizi di contenuti per adulti devono utilizzare terze parti indipendenti certificate per confermare che ogni utente abbia almeno 18 anni. Il processo di verifica deve includere due passaggi: l’identificazione dell’individuo e l’autenticazione della prova della sua età per ogni accesso alla sessione. Le regole richiedono il rispetto ogni volta che un utente visita un sito o una piattaforma per adulti. La mancata implementazione di tali sistemi può comportare il blocco dell’accesso fino al raggiungimento della conformità.

Il regolamento dell’AGCOM mira a trovare un equilibrio tra la tutela dei minori e la tutela della privacy degli utenti. Le norme impongono che i sistemi di garanzia dell’età rispettino i principi di protezione dei dati, tra cui la minimizzazione dei dati, l’elusione della profilazione e la limitazione della conservazione delle informazioni degli utenti. I sistemi che si basano su documenti d’identità, riconoscimento facciale o controlli delle carte di credito possono essere limitati o soggetti a un controllo più approfondito. L’AGCOM ha sottolineato che l’obbligo si applica anche quando gli utenti cambiano dispositivo o tornano dopo inattività.

La base giuridica di tali provvedimenti risiede nel precedente decreto-legge n.123 del 15 settembre 2023, entrato in vigore il 15 novembre 2023 e che vietava ai minori l’accesso a contenuti pornografici online. Tale decreto imponeva alle piattaforme e ai servizi online di garantire la verifica dell’età per i contenuti per adulti e il regolamento dell’AGCOM stabilisce gli standard tecnici e procedurali da rispettare.

I gruppi industriali e gli organi di controllo della privacy hanno sollevato preoccupazioni sulle tempistiche di applicazione e implementazione. I funzionari dell’autorità italiana per la protezione dei dati hanno descritto il regime come difficile da applicare e potenzialmente oneroso per le piattaforme, in particolare per i servizi più piccoli senza sistemi di verifica interni. Alcuni hanno avvertito che il costo e la complessità della verifica basata sulla sessione potrebbero spingere gli utenti verso servizi non regolamentati o internazionali.

Da un punto di vista pratico, i fornitori di contenuti per adulti devono ora garantire che ogni volta che un utente accede al loro servizio, ottenga una prova dell’età tramite una terza parte certificata o tramite un portafoglio di identità digitale. L’utente deve quindi presentare la prova della verifica al punto di accesso. Gli operatori devono rispettare la regola di inattività di 45 minuti e terminare la validità della verifica al termine della sessione, alla chiusura del browser o all’entrata in standby del dispositivo.

L’AGCOM ha segnalato che il rispetto della normativa sarà monitorato e che le piattaforme che non aderiranno potrebbero essere bloccate dall’accesso in base ai poteri dell’autorità di regolazione. La fase di consultazione ha coinvolto i principali stakeholder, le associazioni dei consumatori e le associazioni di settore. Il regolamento è stato notificato alla Commissione europea come regola tecnica ai sensi della direttiva (UE) 2015/1535.

Per gli utenti, le modifiche significheranno una maggiore verifica dell’accesso ai siti per adulti in Italia. Le piattaforme dovranno visualizzare e applicare i controlli di verifica dell’età in modo chiaro e intuitivo. Il sistema ha lo scopo di proteggere i minori dall’esposizione a contenuti ritenuti lesivi della loro dignità o del loro sviluppo e di ridurre il ricorso alla semplice autocertificazione con casella.

Sebbene l’attuazione inizi ora, l’applicazione dipenderà dalle piattaforme che integreranno i sistemi di verifica certificati nei loro flussi di accesso. Ciò richiederà sia l’adattamento tecnico che gli sforzi di educazione degli utenti per garantire che gli adulti possano accedere legalmente ai contenuti senza eccessivi attriti, mentre i minori sono effettivamente bloccati. L’AGCOM ha osservato che il quadro normativo è tecnologicamente neutro e lascia ai fornitori la libertà di scegliere gli strumenti purché soddisfino gli standard di sicurezza, accuratezza e protezione dei dati.

Il contesto più ampio comprende gli sforzi in corso a livello europeo. Il cambiamento dell’Italia si allinea con i movimenti globali verso una maggiore verifica dell’età online per il materiale per adulti e altre categorie di contenuti sensibili all’età, come il gioco d’azzardo o i servizi di social media. Le nuove norme possono influenzare il modo in cui altre giurisdizioni progettano i loro quadri e il modo in cui le piattaforme implementano la verifica in tutti i mercati.

Il nuovo regime italiano di verifica dell’età segna un passo significativo verso la regolamentazione dell’accesso degli utenti ai contenuti per adulti online, richiedendo una prova dell’età basata sulla sessione e una verifica di terze parti indipendenti. Sebbene il processo ponga sfide di implementazione per le piattaforme e permangano preoccupazioni sulla privacy, la direzione normativa è chiara. La protezione dei minori e la garanzia del rispetto degli standard europei daranno ora forma al funzionamento dei servizi di contenuti per adulti in Italia.

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